Nell’Aula Paolo VI 113 scuole riunite per la pace con il Santo Padre

“FATEVI POETI DI PACE!”

 Mentre il mondo è in guerra, l’alternativa è educare alla pace

Il 28 novembre 2022, seimila studenti e docenti di tutta Italia, appartenenti alla Rete nazionale delle Scuole di Pace, si sono riuniti nella sala Paolo VI a Città del Vaticano per partecipare all’incontro con papa Francesco, organizzato in collaborazione con il Comitato Promotore della marcia PerugiAssisi, nell’ambito del programma nazionale di educazione civica “Per-la-pace. Con-la-Cura”.

All’incontro hanno partecipato alcune classi del Campus “Leonardo da Vinci” e le classi II B, II C, II E e II M del nostro istituto, che sono impegnate nel percorso degli Esercizi di pace. Si tratta di quindici esercizi per imparare a fare la pace partendo dai piccoli gesti quotidiani, come quello di salutare guardandosi negli occhi, consapevoli del valore di questo gesto.

Dopo i saluti e l’introduzione, la mattinata è iniziata con un minuto di silenzio per le vittime di tutte le guerre e le ingiustizie ed è continuata con una serie di interventi, tra cui quello della Sindaca di Assisi, Stefania Proietti, di fra Marco Moroni, Custode del Sacro Convento di San Francesco di Assisi, di Giuseppe Giulietti, Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, e del Cardinale Josè Tolentino de Mendoça, Prefetto del Dicastero della Cultura e dell’Educazione. Sono intervenuti anche gli alunni dell’Istituto Comprensivo Modena 10, del Liceo Scientifico – Musicale – Sportivo “Attilio Bertolucci” di Parma e dell’Istituto Comprensivo “Don Lorenzo Milani” di Barberino-Tavernelle.

Tutti insieme abbiamo cantato la canzone “È tempo”, inno della marcia PerugiAssisi, accompagnati con la chitarra da Erica Boschiero. Successivamente Erica Boschiero e Giovanna Famulari hanno cantato le canzoni “Respira” e poi “La memoria dell’acqua”, scritta per ricordare i morti nel mar Mediterraneo; infine, per accogliere il Papa, abbiamo intonato a gran voce “Bello Mondo”.

Flavio Lotti, coordinatore della Marcia PerugiAssisi, ha salutato papa Francesco ricordando l’importanza di educare alla pace: “Noi siamo qui” ha detto “perché sentiamo la responsabilità e l’urgenza di far crescere una nuova generazione di costruttori e artigiani di pace”.

Papa Francesco ha sorpreso tutti entrando da una porta laterale appoggiato al suo bastone. Ha cominciato il suo discorso ringraziando tutti i ragazzi presenti, impegnati nel programma educativo “Per-la-pace. Con-la-cura”. Ci ha parlato del buon samaritano del Vangelo e ha poi ricordato due figure importanti del Novecento: papa Giovanni XXIII e Martin Luther King.

Papa Giovanni fu anche soprannominato “Papa buono” e “Papa della pace” e fu autore della famosa Enciclica Pacem in terris, con cui si rivolse a tutti gli uomini di buona volontà chiedendo la soluzione pacifica di tutte le guerre. Martin Luther King vinse il premio Nobel per la pace nel 1964; l’anno prima, in uno storico discorso, aveva fatto sognare tutti con l’aspirazione a un mondo di giustizia, umiltà e uguaglianza. Poi, citando il poeta argentino Jorge Luis Borges, ci ha invitato a diventare “poeti della pace” e ci ha ricordato che gesti fatti con il cuore, i gesti di pace, ci portano verso Gesù, che è Lui stesso la pace.

Quest’incontro è arrivato dopo un periodo di preparazione, in cui, oltre a svolgere alcuni degli esercizi contenuti nel Quaderno elaborato dalla Rete di Scuole per la pace, abbiamo imparato le canzoni e realizzato dei fiori di carta, che abbiamo donato al Papa insieme a un biglietto.

Al nostro ritorno a scuola i compagni, che non avevano potuto essere con noi, ci hanno rivolto alcune domande.

 

Che emozioni avete provato a partecipare a questo incontro?

Abbiamo provato diverse sensazioni, tra cui molta felicità, perché abbiamo partecipato a un evento unico, che non ci ricapiterà a breve.

 

Avete avuto l’opportunità di vedere il Papa da vicino?

Quando il Papa ha attraversato l’Aula Paolo VI, eravamo vicini, tutti ammassati e pronti a toccarlo. Eravamo molto felici ed entusiasti di vederlo e, quando ci è passato accanto, la nostra gioia è esplosa.

 

Cosa avete provato a stare lì con altri ragazzi provenienti da tutta Italia?

Essere in quel luogo con tanti ragazzi di più di cento scuole diverse ci ha fatto capire quanto era importante quell’evento e che è stato un onore poter partecipare, perché non tutti hanno avuto quest’opportunità splendida.

 

Quali riflessioni ha suscitato in voi il discorso del Papa?

Il discorso del Papa ci ha fatto riflettere molto. Intanto il fatto che si rivolgesse proprio a noi, non a qualcun altro, ci ha portato a sentirci responsabili. Ci ha fatto capire che siamo noi per primi a doverci prendere cura degli altri e del mondo e che non possiamo rimanere indifferenti.

 

Classe II C

Istituto Comprensivo Umbertide Montone Pietralunga