Caro viario,

Oggi vogliamo raccontare perché abbiamo scritto viario invece di diario

A scuola abbiamo imparato a conoscere e scrivere le autobiografie, le biografie e i diari. Siamo stati anche a visitare il Piccolo museo del diario di Pieve Santo Stefano: tante emozioni in uno spazio così piccolo e sconosciuto! 

La prof. aveva un piano, ma noi non lo sapevamo ancora… 

Così abbiamo iniziato a studiare delle biografie e a trasformarla in autobiografie, facendo finta di essere personaggi vissuti o passati molto tempo fa a Montone, il nostro piccolo borgo! 

Appena finite le ‘nostre’ autobiografie (le bozze ovviamente), ovvero di Braccio Fortebraccio, la sua seconda moglie Nicola da Varano, Elisabetta poi Serafina Brunelli, Giuseppe Polidori, alcuni partigiani della brigata San Faustino e anche san Francesco, abbiamo dovuto fare revisioni su revisioni, copie su copie, fino a concludere con la ‘bella copia’ anche al computer! (L’editing come dice la prof.) 

Noi ancora non lo sapevamo, ma alla fine della scrittura ci aspettava l’attore Mauro Silvestrini, che ci avrebbe aiutati a trasformare le nostre autobiografie… in monologhi! 

Ancora tanto lavoro e, finalmente, i monologhi erano pronti! Mancava solo la terza fase del piano…

Solo a maggio abbiamo scoperto il segreto: avremmo fatto uno spettacolo nei luoghi che portavano il nome e la memoria dei nostri personaggi… per le vie di Montone!  

Ecco perché il nostro progetto si chiama Caro viario… 

Alla fine nessuno si è perso: è andato tutto molto bene!

Eva, Sofia, Adele, 2M