Noi ragazzi di Montone grazie a tutte le nostre esperienze abbiamo capito che le differenze esistono in base al nostro punto di vista: possiamo sempre cambiare il nostro sguardo e a volte cambiare le cose che attorno a noi ostacolano le altre persone. 

Ecco i nostri articoli Articoli usciti il 29 Febbraio 2024, Giornata della cura, su La Nazione – Cronisti di classe.

 

Oltre le etichette: un mondo accessibile a tutti
Superare le barriere della disabilità e realizzare i propri sogni

 

Sapete cos’è la disabilità? È una condizione fisica o psichica e molti pensano che sia un problema che blocca, insieme ad alcune capacità, anche i desideri delle persone che ce l’hanno, spesso considerate incapaci che non sanno fare niente. Ma non è proprio così. Intanto, ci sono diversi tipi di disabilità: sensoriali, motorie, intellettuali… Forse vi sorprenderà che alcuni credono che le persone siano rese disabili dal mondo intorno a loro. Questo pensiero è chiamato modello sociale della disabilità e ritiene che le persone disabili siano rese tali non dai loro corpi, ma dagli atteggiamenti negativi della gente e dal modo in cui è fatto il nostro mondo. Immagina di avere sete: non puoi andare al bar perché ci sono le scale e tu sei in sedia a rotelle. Oppure immagina di dover andare in un ufficio al quarto piano senza l’ascensore. Insomma, ci sono luoghi che non hanno pensato a come rendersi accessibili a tutti. A volte basta poco per permettere a tutti di vivere una vita normale: pensiamo ai film o agli spettacoli con sottotitoli e interpreti, edifici con rampe e bagni adeguati e così via. Purtroppo, questi aiuti non sono sempre così scontati. Rispetto al passato, certo, le persone disabili hanno più possibilità di essere autonome, ma si può migliorare. Il nostro compito come società è fare dei cambiamenti che diano a tutti lo stesso potere: fare quello che si desidera. Avere una disabilità, infatti, non impedisce di realizzare i propri sogni. Lo dimostrano storie come quella del fisico inglese Stephen Hawking, uno degli scienziati più famosi del secolo scorso. Il professor Hawking non poteva né parlare, né muoversi e doveva essere aiutato per fare quasi tutto, ma la sua disabilità non lo ha fermato. Grazie alla tecnologia riuscì a vivere la sua vita come desiderava, a sposarsi, avere dei figli e godersi una carriera piena di successi. Probabilmente conoscerete altre persone con una disabilità che “ce l’hanno fatta”: per esempio Beatrice “Bebe” Vio, se vi piace la scherma e in particolare il fioretto; Andrea Bocelli, se siete amanti della musica lirica; Michele Milli, se seguite il judo. La disabilità si può superare se la società “normale” mette le persone disabili nelle condizioni di dimostrare le loro capacità e i loro desideri.

Un consiglio di lettura e non solo:

Essere diversi è una cosa figa o una cosa brutta? Dipende dai punti di vista! Un libro e un film emozionante che ci insegna a non giudicare un libro dalla copertina (o una persona dal suo aspetto), a imparare dagli altri,  a capire che bullo non è = figo, e a cambiare il nostro sguardo è Wonder, scritto da R.J. Palacio. Buona lettura e buona visione!

 

Michele Milli: tornare a vivere dopo aver perso la vista

 

La storia di Michele Milli è una di quelle che fanno pensare. È venuto a trovarci a scuola e ci ha raccontato che il 27 gennaio 2008, in un attimo, tutto è diventato buio. Era andato a caccia con degli amici, quando inavvertitamente è partito un colpo di fucile che è finito contro il parabrezza della sua auto causando l’esplosione del vetro. Le schegge gli sono arrivate in faccia rendendolo cieco.

Cos’hai fatto dopo l’incidente?

Grazie ad amici e parenti mi sono dedicato agli studi universitari di fisioterapia. Una volta laureato ho aperto uno studio e con i miei pazienti ho scoperto il mondo del judo a cui mi sono appassionato, entrando a far parte della squadra paralimpica italiana e vincendo diversi titoli.

Cosa riesci a percepire ora?

Percepisco l’ambiente intorno a me basandomi sui rumori, su quello che sento e ricordando tutto quello che vedevo e provavo un tempo.  

Ti sei mai sentito giudicato per il fatto di essere un non vedente?

Una volta ad una gara di judo tra vedenti e non vedenti. Il mio avversario non sapeva delle mie condizioni, poi quando mi si è presentato davanti, vedendomi, si è rivolto al suo allenatore dicendo: “E io che ci devo fare con questo? Non ci vede!”

Oltre al judo hai altre passioni?

Sì, scalare montagne. Con l’aiuto del mio amico Daniele Caratelli siamo arrivati in cima a molte vette, anche alla Marmolada, e molti sogni si sono realizzati. Il prossimo obiettivo è arrivare in cima al Monte Bianco.

Cosa ti senti di dire a chi ti leggerà?

Di apprezzare sempre ciò che si ha, guardando avanti e pensando alla preziosità della vita, del tempo, degli amici.

 

La redazione: 

I M: Assali, Corgnolini, Grassini, Mencagli, Meniconi, Mordacci, Nocentini, Pacchioni, Pannacci, Pano, Raye, Ubbini, Urbanelli

II M: Beco, Burattini, Caseti, Ciocchetti, Colcelli, Cuccarini, Ercolanelli, Farnese, Goracci, Magnanelli, Pannacci, Ricci, Rinaldi A., Rinaldi N., Rondoni, Scholz, Sforza, Silvestrelli, Starnini, Zitoun Y., Zucchini.

III M: Adriani, Bei, Bonni, Boschetti, Bussotti, Consolini, Marconi, Pano, Papini, Radouane, Riccardini, Rosini, Sforza, Tancredi, Urso, Vaccariello, Zitoun D., Zitoun F., Zitoun M.
Percorso didattico e laboratorio di scrittura a cura dei proff. Sara Borsi, Fabrizio Ciocchetti e Annalisa Pierini. Dirigente Scolastico Paola Avorio.