Quest’anno gli studenti delle classi terze della Scuola Secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo Umbertide Montone Pietralunga hanno avuto l’opportunità di partecipare a un incontro davvero formativo con il dottor Dario Lemmi, vicedirigente del commissariato di Città di Castello, e con il Responsabile dell’Ufficio controllo del territorio, viceispettore Giancarlo Salvadori, nell’ambito di un progetto mirato alla promozione della legalità e di comportamenti di cittadinanza responsabile. 

Il secondo incontro in programma ha coinvolto la nostra classe, la 3 C, insieme alle classi 3 B e 3 E e si è svolto giovedì 15 febbraio dalle ore 11:00 alle 13:20, presso l’aula magna della scuola. 

Inizialmente l’ispettore Salvadori ha parlato del desiderio, che deriva dalla consapevolezza dell’assenza di qualcosa, dell’importanza della lettura, fondamentale per costruire la nostra personalità, e dell’importanza di avere un sogno, che significa vivere con speranza e felicità, perché la capacità di sognare è il motore della vita. Ha portato come esempio la storia del navigatore Pigafetta, un nobile vicentino che, nonostante avesse tutto, decise di lasciare la sua casa per inseguire il suo sogno. 

Successivamente è stato introdotto il problema delle dipendenze, da quelle più note, a quelle meno sospettabili, come per esempio quella da sport o da shopping, tutte accomunate dal fatto che l’organismo cerca lo stato di appagamento prodotto dalle endorfine. Una particolare attenzione è stata dedicata alla dipendenza dalle tecnologie e dai videogiochi, fino a toccare il fenomeno psico-sociale noto come Hikikomori, termine giapponese che significa letteralmente “stare in disparte, isolarsi”. Si tratta di un disturbo che colpisce quelle persone che si ritirano dalla vita sociale ed evitano ogni contatto con il mondo esterno rinchiudendosi nella propria stanza, dove trascorrono il tempo utilizzando i dispositivi tecnologici. Altro fenomeno studiato più recentemente è quello degli Otaku, termine con cui vengono identificati individui asociali, appassionati in modo ossessivo di manga e videogiochi, incapaci di relazionarsi con gli altri se non nel mondo virtuale, e che spesso tendono a identificarsi con un personaggio che amano. 

Quando ha preso la parola il commissario Lemmi, siamo passati a parlare del cyberbullismo, ricordando la storia di Carolina Picchio, la prima vittima nota di questo fenomeno. Il commissario ha sottolineato la mancanza di empatia dei ragazzi che avevano diffuso in rete il video che la ritraeva in una situazione imbarazzante e che, anche dopo il suo suicidio, non avevano ancora compreso la gravità dell’atto compiuto. La stessa mancanza di empatia, insieme alla noia e all’incapacità di prevedere le conseguenze di un gesto, caratterizzò il fenomeno del lancio dei sassi dal cavalcavia che, dal 1986 al 2005, ha causato sette morti, tra cui un bambino di due mesi e mezzo, e otto feriti. Un altro problema molto frequente anche nel nostro territorio è quello delle baby gang, piccoli gruppi di ragazzini che si divertono a rubare e a compiere atti di teppismo anche in luoghi molto frequentati come piazze e supermercati. In relazione a queste tematiche i due poliziotti ci hanno spiegato il concetto di fedina penale e come i reati commessi da giovani possono influenzare il futuro di una persona. 

L’aula magna si è trasformata, infine, in un tribunale minorile con tanto di giudice, imputato, testimoni e pubblico ministero. Con la guida dell’ispettore Salvadori, diversi di noi sono stati coinvolti come attori in una simulazione di un processo realmente avvenuto perché potessimo capire meglio le conseguenze dei comportamenti negativi. Il commissario Lemmi ha poi concluso ricordando la Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e che ogni diritto ha un dovere e delle responsabilità corrispondenti. 

Noi tutti abbiamo seguito con attenzione e interesse e partecipato attivamente a questo incontro davvero utile e formativo. Non si è trattato di una semplice lezione di legalità ma di una lezione di vita che ci ha arricchito molto. 

                                                                                                                                                                                                                                         La classe 3C