Quel giorno era cominciato un po’ come tutti gli altri . Era sabato: tutti stanchi, dormienti… Insomma quasi moribondi. Io e i miei compagni eravamo i più eccitati e il motivo era che il pomeriggio saremmo andati a casa di Edoardo a seppellire la capsula del tempo e a fare una piccola merenda. Vi chiederete: “Cos’è la capsula del tempo?” Dovete sapere che dall’inizio dell’anno scolastico, io e i miei compagni abbiamo ognuno scritto ognuno una nostra presentazione “Questo sono io… in questo momento: 23 settembre 23”, poi le abbiamo tutte racchiuse in una scatola metallica… La riapriremo alla fine della terza media! Così ci siamo detti: perché non seppellirla in un campo? Edoardo si è offerto di invitarci proprio quel sabato 14 ottobre.

La prima cosa che hanno chiesto i miei compagni è stata: “Chi porta il pallone?” E Mohamed con tono serio e deciso ha risposto: “Lo porto io!!!”

 Appena suonata la campanella della quinta ora, tutti con lo zaino, la fame e l’eccitazione  in spalla, ci siamo diretti verso il pulmino per tornare a casa. Le ore passarono veloci e all’improvviso si fecero le tre del pomeriggio. Si parte, DESTINAZIONE: CORLO. C’eravamo tutti tranne uno, purtroppo. Cominciammo l’avventura con la merenda a casa di Edoardo.

Poi ci siamo attrezzati con pale e picconi per la sepoltura, che è durata meno del previsto, ma questo perché  abbiamo lavorato insieme come una squadra. Abbiamo mangiato ancora e dalla casa abbiamo continuato a fare qua e là per i campi. Con noi è rimasto anche il fratello di Viola: Mario, ci siamo messi a chiacchierare… e devo dire che è molto simpatico!!!

Purtroppo, le ore 17:20 arrivarono presto: l’ora di tornare a casa. Tornai a casa nostalgico di quel pomeriggio insieme ai miei compagni. A mio parere è stato anche un modo speciale per conoscere meglio i miei AMICI. Ci vediamo nel 2026!